sono brutta: luglio 2016

domenica 31 luglio 2016

Nessuno mi capisce: non ho voglia di fare niente

nessuno mi capisce
Essere una brutta ragazza è dura. Nessuno mi capisce perché tutti sono presi dal loro mondo in cui tutto va a posto. Hanno un lavoro, hanno un gruppo di amici con cui intrattenere false relazioni di sopportazione, si gongolano in famiglie dove ogni anno fanno il cenone del compleanno. Io sono onesta e non temo la solitudine, per questo non ho voglia di fare niente.

Specialmente con questa gente dalla personalità avvilente, sempre pronte a non ascoltare, e dire tutto per dire niente. Scuse viventi. Io che vorrei sentirmi connessa con persone intelligenti. Nessuno mi capisce: il mio desiderio di esistenza vale meno di niente.

non ho voglia di fare nienteNon ho voglia di fare niente


Ho patito la fame, la sete e la deficienza di beni di prima necessità. Ho patito il dolore, superato più di un errore umano con dignità ed ho cercato di essere persuadente. Ma sono brutta e la gente è quindi assente. Ho visto deficienti belli e gaudenti venire premiati per essere scemi provetti. Bellezza che sovrasta le menti dei malati esercenti di validazioni mai da me richiesti. E nessuno mi capisce: non ho voglia di fare niente per questi aborti impazienti di annebbiare le voci senzienti delle proprie coscienze.

Autolesionisti irriverenti. Non so che fare con persone così inutili ed incerte. Scarti di rifiuti selezionati in diversi formati, dal grasso al poco più che esistente. Fili di suoni interrotti, spessi come il valore di cui sono formati. Non c’è niente da fare. Questa gente non si può salvare e non deve essere salvata.

Pronti a scioccarsi davanti agli schermi. Finti come i loro modi di fare. Stolti come la corruzione che vanno ad incoraggiare. Persecutori come i reati che fanno protrarre con il loro silenzio da malaffare. Codardi senza spina dorsale. Bestie, qualche gradino sotto la definizione di animale. Non so che fare con questa gente. Nessuno mi capisce: spiegare che non valgono niente è di per sé impossibile.

non so che fareNessuno mi capisce


A differenza dei vari sfigati che abitano questo mondo, reclamo il giusto peso del fecondo vernacolo italiano: sono stanca di veder infangare persino le parole “nessuno mi capisce.” Ci sono sfigati che andrebbero fatti a strisce solo per la loro triste debolezza. Esseri inferiori che si arrendono per via dei propri dolori che sono le loro cervella.

Ci sono troppi che meritano povertà, stenti e che venga loro divelta la possibilità della vita da pezzenti perdenti che stanno vivendo. Bestie incapaci di rendersi conto di qualcosa come i diritti. Detriti senza voglia di leggere, legna da ardere con linfa secca. Le loro parole meritano la deriva, ma poiché alcuni sono belli, fanno accorrere i dementi pronti ad accudirli, spesso i parenti troppo stupidi per evitare di servirli. Selezioni naturali con geni dai difetti irrecuperabilmente infetti.

Se sei uno di questi, dovresti sparire. Bastam non ho voglia di fare niente per questa gente.

sabato 30 luglio 2016

Da brutta a bella: si può. Ma vuoi?

da brutta a bella
Se mi dici che vuoi passare da brutta a bella, io ti dico che non ci credo a priori. Ecco perché. Partendo dall’inizio, sono quasi sicura che non ne vali la pena. Voglio dire, alla fine vuoi solo la vita degli altri che invidi. Questo vuol dire che non sei altro che un altro ammasso di complicazioni in attesa di contagiare milioni di parassiti già condannati alla propria estinzione. E per cosa? Non hai un sogno da realizzare. Non c’è niente che ti smuove. Di donne orribili il mondo muore.

Ti saresti già incamminata. No, non facendo la dieta sbagliata che stai facendo. No, non mentendo a te stessa che hai già aggiustato l’aggiustabile. Sei brutta e la gente ti schifa: quanto a lungo hai bisogno di essere lasciata nel lazzaretto prima di iniziare a capire che tutto germoglia dalla bruttezza che manifesti?


da brutta a bella faccia brutta

Da brutta a bella : il percorso


Sei nata con i geni sbagliati. Prima afferri che l’estetica è già stata decretata, prima comincerai a smettere di fare ogni cavolata che pensi essere intelligente. Tutto inizia da te, in parte, perché anche l’errore non viene da altrove, ma ha sede in te che sei brutta e ne detieni il valore. Detto questo, smetti di vantarti di essere superiore nel conversare con le persone: sei davvero molto più in basso di uno scarpone affondato sul fondo dell’ultima nave che trasportava petrolio dopo l’implosione in mare aperto.

Hai sempre evitato di guardarti dentro. Non hai talento nell’ascoltare: non sei riuscita ancora a capire tutte le cose che non sarai mai. Comincia da questo, che non è un dettaglio, e prima o poi arriverai a capire che la tua inadeguatezza con i ragazzi è prima di tutto una questione di fatti. Non riesci ancora a capire? È normale, perché sei brutta e sola. Una stella cadente brucia e si scompone:
da brutta a bella in perfezione assoluta.

Non aggiustare tutti i difetti, ma crea una scala di gesti perfetti, che puoi adattare all’occasione, e non fare l’idiota che si accontenta del peggiore aborto sopravvissuto per errore che ti dà corda quel giorno fortunato in cui ti illuderai di essere arrivata, quando in realtà non avrai nemmeno ingranato la prima. Ricorda, la retromarcia è il tuo punto debole, è la pressione che ti schiaccia verso il basso, in questo mondo dove tu sei il fango, e guardi dal basso i belli ed il loro mondo di incanto, che non apprezzano perché sono ovviamente un ammasso di bestemmie incollate dal dolore.

Non avrai mai un traguardo per esultare vittoria, sarai sempre un cesso, ma a volte basta non essere la peggiore, ed altre volte trovare l’oro. Tu VUOI passare da brutta a bella? Ne sei sicura?

da brutta a bella donne orribili
Tu non hai mai cercato niente, ti sei solo esposta e poi lamentata. Ti fa sentire bene sentirti un fallimento? Sapere che ogni tuo “tentativo” fallirà come è fallito ogni giorno che hai evitato di guardare il resoconto? Alla fine prevarrà la verità, sia sotto forma di decrepita vecchiaia imposta da anni di lacrime, sia sotto forma di cadaverico dondolio sul bilico dei tuoi pensieri destinati ad oscillare all’ombra del tuo mondo infranto, accarezzando quello che hai speso nel corso del tuo dolore trascorso a guardare gli altri e sperare di vederli cadere. Donne orribili senza pregio perennemente in guerra.

Nessuna vittoria, sei nata con uno sfregio. La tua storia è quello un incendio, ed il tuo unico privilegio è quello della distruzione. Quello che tocchi decadrà a prescindere. La bellezza è priva di ogni traccia di fallimento.

Fino a compimento, sarai una traccia graffiata su note stridenti. Ti scorticherai i denti con l’amaro fondente dell’inverno nel cuore. Per questo non farai mai questo sacrificio. Non hai la volontà di dire addio all’aborto completo che sei diventata. Ricorda questo quando fallirai, perché se inizi e bruci i ponti dietro di te per nulla, non avrai più tempo di pensare di essere pronta. Ad aggiustare l’esterno si fa veloce, perdere il peso è volizione. Tu sei più simile al carbone che vuol diventare brillante: brucerai in un istante in qualsiasi posizione del trattamento, reso più difficile dalla pressione. Cambiare un destino non è per bambini cretini incapaci di lasciare la propria casa.

venerdì 29 luglio 2016

Ce l ho fatta: anche le brutte possono trovare un ragazzo

ce l ho fatta
Ho trovato un ragazzo decente e non era tra i rifiuti. In mezzo a file di persone disperse nell’intento di ballare sul proprio centimetro quadrato da bravi fessi inetti, mi stavo facendo largo tenendo i gomiti stretti al corpo, per non venire infastidita dai soliti mammalucchi spenti che cercano di aggrapparsi, stringerti o strappare i tessuti della tua maglietta.

Avevo superato la massa centrale di ebeti quando la musica diventò orecchiabile e certi spazi, rari in quel genere di eventi, cominciavano a formarsi in tempo per darti modo di respirare senza stare attenti a quel genere di amebe di cui il locale era pieno zeppo.

Ironicamente, ho anche quella volta ho detto “ce l ho fatta.” Ero fuori, ed il vento si era alimentato senza perder tempo, crescendo in raffiche alquanto forti, che se ne avessi prese cento sarei morta assiderata. Sperando in una qualche fortuna mandata dal cielo, tentavo di scorgere l’altra svampita che mi aveva accompagnata. Mi voltavo ma non si trovava.

Sono così andata in una stanza vicina, quello del banco delle amebe sbronze con le tessere bucate da ragazze sveglie o impasticcate in cerca del tipico idiota da spennare. Mi si para davanti con passo pesante, non so per cosa, ma parava la luce e guardava noi puffi dalle sue alte orbite posizionate là dove l’aria era sicuramente più respirabile. Mi fece paura.

ce l ha fatta
Senza dire una parola, lasciai libero il passo, scusandomi. Mi ha odiata per questo, ma del resto è andata meglio di quanto previsto. Non l’ho rivisto fino a qualche ora dopo, quando accompagnavo la falsità in persona con la macchina che mi aveva trasportato fuori a fumare sul selciato.

La ragazza mi ammorbava con la stanca sequenza di brutte avventure, raccontate ingigantendo ogni cavolata così che ogni azione maschile sembrava l’urgenza di un qualche ictus inflitto dalla mano di un pazzo dottore impegnato a prescrivere pillole pronte a far insorgere una schizogenesi grave anche in chi non era latente. Con accondiscendenza ho dovuto rivere la sua assenza di eloquenza. “ce l’hai fatta!” le dicevo anche te mentre pensavo, “ce l’hai fatta anche te, vittima della demenza.”

Mi spintona leggermente col gomito piegato, ma ossuto al punto da aver pigiato in un punto dolente del costato. Rimango in una posa che d’istinto non avrei mai osato sfoggiare in pubblico, ma ormai il danno è fatto. Lui si scusa. Parliamo. A dir la verità, mi ha risvegliato dalla sonnolenza delle stupidaggini insensate, ormai accatastate in qualche angolo remoto della mia coscienza, e di cui ne avevo avuto a sufficienza per almeno trent’anni o finché anche quella pustola con le gambe sarebbe morta e lanciata in qualche fosso.

ce l'ho fatta e sono brutta
Lui era stupido, ma si era abbassato al livello comune. Mi è stato simpatico quando ho notato che entrambi intendevamo la lingua italiana come una lingua che non si è fermata alle solite venti parole che gli altri aborti anfibi presenti quella serata riuscivano in qualche modo a mugghiare. Quando me ne accorsi, mi sentii ad un tratto in un territorio nuovo, nemico anche se non ostile, ma ce l ho fatta e mi sono districata giocando sul solito ritmo del dire le cose sensate una alla volta. Curioso come quando si finisce in certi momenti, il primo istinto è comportarsi proprio da bestie come saranno condannate a fare sempre i diversi componenti di quella festa, lasciando fuori noi esseri normali che sicuramente siamo meno del venti per cento del totale.

Ce l ho fatta


Quindi è vero, sono brutta e ce l ho fatta. Alla faccia di quelle orrende maschere di carta bagnata che riescono ad accalappiare un maschio solo perché la linea che han guardato è comparsa. Godetevi la vostra miseria, anche se non posso che dispensare alla seria condizione di vittime in procinto di inquinare ancora di più il mondo. Ma del resto, finché non facciamo uno sgorgo decente, la melma continuerà ad arrivarci alle caviglie.

giovedì 28 luglio 2016

Sono brutta e sono triste

sono triste
Non sono come le altre. Sono triste non perché sono viziata. Mi sento triste perché un’altra giornata è terminata con un nulla di fatto. Perché se mi concentro riesco a ricordarmi chi mi ha salutato, ma non riesco a rintracciare il ricordo esatto. Quando ho conosciuto quella gente? L’ho veramente mai conosciuta? Perché si accontentano di salutarmi. Io non l’ho neanche mai fatto.

Da quando ho accettato la mia natura, ed ho capito che sono brutta, vivo molto meglio. Nessun demone interiore, nessuna spiegazione da dare, nessun dialogo che deve terminare con stupide scuse senza senso, come invece fa ogni persona che ancora vedo camminare sotto la luce del sole. Bugiardi sotto spoglie di mentitori seriali. Guastatori di micidiali sfarzi, ostentanti vite che non hanno. Rimpiangendo tutto perché nulla hanno.

mi sento triste

Mi sento triste


Mi fa schifo il mondo perché non riesco a cambiarlo. Le persone sono bestie che hanno ben meritato l’inondazione e lo sterminio, almeno stando alle scritture, in cui non credo ovviamente, perché sono una persona razionale. Credo invece che qualunque cosa narrino quelle storie, riportino l’essenza di alcuni episodi che o devono essere giustificati, oppure cambiati per insultare ancora di più l’animo umano: l’animo di un parassita abituato a mortificare ogni ospite sano, sia esso il pianeta, l’ambiente o qualche stato e nazione in cui il cinquanta per cento più uno della popolazione è nato sfigato.

Tutti vogliono dire agli altri come cambiare ed io lo capisco perché sono triste per questo. Mi sento triste perché realizzo che sono la sola scema che cambia per mostrare il cambiamento desiderato. Diverse bugie su gambe e con infrangibili sorrisi se ne vanno invece a giro, glorificate perché rispecchiano meglio il vuoto vano dell’intelligenza non pervenuta di chi si accomuna nel reiterato tentativo di biasimare un esistenza vissuta sprecando ogni attimo. Vite senza senso che devastano.

che tristezzaChe tristezza


Io sono brutta: non rientro nei canoni estetici. Questo vuol dire che sono sola e resterò sola qualsiasi cosa faccio. Le persone continuano ad avvicinarmi perché sono abituate a sfruttarsi l’un l’altro. Stupidi che si credono furbi (o italiani a pieno titolo) e non realizzano nemmeno quando finiscono vittime del mio drenaggio. Non perché sono più furba di loro, ma perché io sono triste in un modo bugiardo con loro. Azzardo assurdi scenari in cui resto più in alto, e mi sento triste perché non trovo nient’altro che insetti felici di tagliare prima il traguardo.

Sei anche tu una malata di mente? Sei anche tu una persona che mente? Auguri agli altri ogni sorta di accidente? Sei costantemente assente? Non hai pensieri che vale la pena leggere? Hai tutto da dire ma non dici mai niente? Sei come le altre e sei come gli altri. Vali meno di niente perché hai troppi pari. Non ti accorgi di avere come sfidanti rifiuti di cui la società vuole disfarsi, perché nel futuro tu non ci sei. Siete distanti ammassi di effetti collaterali. Continenti sfregiati da maciullare in quarti.

mercoledì 27 luglio 2016

Sono grassa

sono grassa
Sei grassa e lo sai. Sei grassa e ti pentirai di ogni tua azione. Domani sarà anche peggio. Domani la sveglia suonerà tra cori di biascicati piagnistei come omaggio all’essere grassa e scoprire che ogni cosa è fonte di disagio.

Fa fatica alzarsi. Fa fatica mangiare. Respirare è un tormento e non è mai possibile rilassarsi. No. Tu fai tutto anche quando non fai niente. Altrimenti i tuoi lamenti sarebbero l’inutile starnazzare di un bue fuori dal recinto, troppo grassa per morire esposta al tempo imperverso.

donne grasse
E poi non può mancare la classica menzione delle realtà quotidiane di cui fare geloso copione per il resto della giornata, consumata come un cenone che ogni giorno ti ingrassa la pancia: Sono brutta. Sono grassa. Ed è vero: la tua solitudine ne è una stragrande evidenza. Larga e pesante quanto il quintale di obesità ormai sclerata tra le vene abituate a portare linfa al cervello.

donna grassaSei grassa perché non sai essere altro. Metabolismo a parte, il peso ideale resta un miraggio. Ognuno alla fine nasce con un corpo, la cui figura è abituata a virare verso determinati standard. Solo le persone grasse nel cervello e nell’anima possono comprare riviste volte solo ad ingrassare i propri portafogli con la altrui ragione marcia, ma non per questo inghiottita e depositatasi non nella pancia ma dentro il centro di plancia di tutte le decisioni.

Non vuoi dimagrire davvero, altrimenti non saresti grassa. Io sono brutta e sono grassa, ma convivo con la mia esistenza e di tutti i dettagli non faccio man bassa. Smetterai mai di declinare la responsabilità della tua salute sugli altri? Sei grassa e ci resterai. Non ti abituerai, e per questo sei grassa. Persino questo articolo è troppo snello, ma bisogna considerare che chiunque inizia la giornata o viene balenata dal pensiero “sono grassa ” è praticamente indirizzata verso un fallimento la cui germinazione è iniziata nello stesso momento in cui si è rivelata la finzione di un interesse che non vedrà mai la luce della realizzazione.

martedì 26 luglio 2016

La falsità

falsita
È la brutta abitudine italiana. Noi non privilegiamo la sincerità. La aborriamo. Siamo falsi sin dall’antichità. I romani dell’età classica, i voltagabbana della Grande Guerra iniziata da noi. Siamo sempre stati figli di gente falsa, e la falsità si è insediata nel nostro DNA. I sinceri sono tutti morti in trincea.

frasi falsità

Frasi sulla falsità


Soprattutto quando si tratta di avere a che fare con la falsità, si ottiene in cambio solo la magra scelta di parole a caso dal nostro vocabolario. È quello che fanno i falsi. Quindi ogni tentativo di batterli è sprecato. Non crucciarti, e se non ci arrivi, cerca di non distrarti.

frasi sulla falsità
Ci sono troppe persone false, e questo prevede che la tua stessa curiosità è volta a darti quello slancio per incrementare di fatto la falsità che già hai, e che non riesci a riconoscere in te. Perché non ti ami di più?

Falsità


la falsità
Cosa facciamo quando ci mettiamo a farci scudo della nostra essenza falsa? Sei mai andata per strada, guardandoti intorno per scoprire chi sta notando la tua presenza? Perché questo è il primo passo verso la falsità che vorace scava dentro le anime vive di chi soprassiede sul necessario bisogno di essere altro. Tu vuoi differenziarti o temi il demone che sei diventato?

Sei una persona falsa quando smetti di essere te stessa o te stesso. Non c’è niente in questo mondo che si curi di chi sei. Finché non scompari ed il tuo piede non calcherà più la terra dove non cresce più la verde erba, ma chili di risultati delle falsità su cui la nostra civiltà è stata costruita, tu sarai solo il peso che si è sempre rivelato essere utile a chi la falsità non la soffre. Sei un errore del codice genetico. E chissà, sarai tu stesso la prossima occasione per scrivere frasi sulla falsità.

lunedì 25 luglio 2016

Battute pessime

battute pessimeLe migliori battute pessime sono quelle bugie a cui hai sempre creduto. Poi ci sono le battute che credi siano poco intelligenti ma che in realtà si approfittano della tua stupidità e scarsa intelligenza. Infine ci sono le battute pessime che non sono per niente battute pessime, ma a cui proprio non ci arrivi. Ed a volte è difficile spiegare la differenza, se non impossibile, specialmente con le percentuali di oggi.

battute pessime scarse

Battute pessime: le bugie a cui credi davvero e per questo sono divertenti


  • I soldi non fanno la felicità.
  • Con la violenza non si risolve mai nulla.
  • Ognuno ha diritto di dire la propria opinione.
  • La legge è uguale per tutti.
  • Salvare anche solo una vita in più è importante.
  • Alla fine della giornata è quello che provi che conta.
  • Puoi diventare qualsiasi cosa tu voglia essere.
  • Quella ragazza è fuori dalla tua portata.
  • Quel ragazzo è fuori dalla tua portata.
  • Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca.
  • Esistono scale di grigio.

battute pessime vere

Battute pessime basate sulla tua scarsa intelligenza


Molte di queste sono le spiegazioni che la gente non vuole ascoltare, cristallizzate poi in forma sintetica. Per questo ci sono proverbi contrastanti. Qualche idiota che ha voluto dire qualche cavolata esisteva già all’inizio dei tempi, e tu sei o la progenie di quello che voleva la correzione o del cancro che ha dato il via all’infezione globale.

battute pessime da ridere
Per esempio, se credi che i soldi non facciano la felicità, sei del secondo tipo. Una persona normale capisce che i soldi sono l’unica base del gioco che chiamiamo Vita. Se non hai soldi, semplicemente quello che pensi è irrilevante. Puoi dire quel genere di cavolate solo nella speranza di trovare persone fallite come te che possano compatire la tua patetica esistenza. Questo è possibile perché la loro stessa esistenza è priva di senso. Senza soldi niente internet, stacco totale da tutto ciò che è basato sul flusso di denaro. Resta solo la tua ipocrisia, e se solo fosse possibile incanalare quell’energia, ma non si può. Per questo motivo il cancro si riproduce là dove c’è gente debole e non tra i forti.

La violenza al pari merito è la base dell’esistenza naturale. La lotta è un momento che non puoi evitare, per questo ogni storia che tu abbia mai ascoltato ha un momento in cui tutto va male, altrimenti il tuo cervello bestiale non potrebbe arrivare a carpire alcunché dalla storiella di una bambina che attraverso un bosco per incontrare un lupo solo per poi arrivare incolume dalla vecchia nonnina e suicidarsi appena toccati i trenta anni.

Se non hai l’intelligenza per capire gli altri esempi, è inutile sprecarsi. Cerca tra i proverbi e ne troverai di contrastanti: uno è vero l’altro è falso.

battute pessime tristi

Battute pessime che non sono battute pessime.


Le chiamano scienze. È quel genere di sapere che l’utente casuale di questo blog o qualsiasi fonte di perdita di tempo non può aspirare a leggere e capire, perché necessita un livello di comprensione abbastanza elevato di come funziona il mondo. Per questo si rimanda alla televisione, un meritevole mezzo che potrà accompagnare l’esistenza della mezza creazione invertita là verso l’estinzione che merita.

domenica 24 luglio 2016

Non so cosa fare della mia vita

non so cosa fare della mia vita
Non camminare via dal tuo sentiero. Se è troppo tardi, c’è qualcosa di falso in quello sguardo fiero di chi ha rinnegato se stessi ed abbandonato il mistero. Lo scopo della vita che hai fallito era lo stesso che non hai deciso di indagare. Hai solo fatto cadere quella maschera, quel sorriso insincero, solo per scoprire che non hai la forza di continuare a dormire, perché da quando ti svegli ti senti continuamente inghiottire nel mondo di incubi che è la tua vita. E vedi il futuro svanire.

cosa fare della mia vitaSei il responsabile della tua miseria. La tua caduta è giunta alla giusta ora. Non mi dire che il solo suggerire alla tua anima annerita è un sequela di bestemmie sbiadite. Non so cosa fare della mia vita. Continua a ripetere la cantilena.
Vedrai che il sogno si avvera.

Cosa fare della mia vita?


Sei uno scherzo rovesciato dal dentro verso l’esterno, ruggine sul marchingegno di pensieri abortiti. Avevi il sogno tra le mani, e come creta hai deciso di rinnegare la tua vita. Ora ti senti una persona a cui viene impedita ogni rima nello scorrere della canzone vitale, liquida come la pece che ti ottenebra la mente, ma già fredda ed ustionata da crisi di pianto. Asciutte lacrime di una persona svampita.

so cosa fare della mia vita
Troppo debole. Infierisci sulla tua ignoranza, e ci godi. E nel mezzo di una ammissione che nessuno vorrà mai patire, si dovrebbe forse sentirti sfuggire tra le labbra la criminale risata che è la dichiarazione del non so cosa fare della mia vita? È questo quello che sembra, perché è quello che è.

Sembra paura, eppure scegli lebbra per rinsavire. E tra tutti i trucchi, la tua abiura è solo lo scomparire della tua maschera. Abbiamo bisogno di te? Sembra forse troppo tardi per innalzarci? Toccheremo il cielo e tu non ci sarai. I nostri spiriti non si sono mai macchiati del tuo appassire. Sei il rigetto di ogni grande avvenire. Io mi esalto come vincitrice. Mai più dovrò sentire l’alone di quelle meraviglie corrotte, carne putrefatta dal dire non so cosa fare della mia vita.

sabato 23 luglio 2016

Donne brutte più del dolore

donne brutte più del dolore
Ieri come oggi siamo inondati da mostri su gambe, incubi che creeranno fotogrammi nel tuo labirinto cerebrale anche dopo fulminei attimi di incauto incontro. Come una creatura forestale che le leggende narravano ovattandone i contorni sfumati da anni di vittime ancestrali: donne brutte senza rivali. Bestemmie fiorite.

donne brutteSole come cani. Non potrebbero essere altrimenti. Tra faune di bestie selvatiche votate alla superficialità che lacera la carne e gli animi degli stolti che vanno professando con larga ipocrisia che la bellezza non è la sola cosa che conti. Salvo poi drogarsi con occhi smunti da bovini
donne brutte come la fametra le pagine dei fighi da comodino, poster e l’immancabile Facebook. Perché sempre più spesso le malate che imperversano accidenti sono le donne, e qualche uomo che non ha capito come sta procedendo la Società e che non avrà mai la possibilità di comprendere che lui è più problema del sistema in quanto lamentandosi non fa assolutamente niente, diventando scimmia che scimmiotta uno più deficiente di cui non ha neanche mai visto l’ombra e che vive profusamente bene grazie ai soldi generati dall’apostolica stoltezza del grande pubblico creato ed imboccato.

Donne brutte


donne brutte come la morteDonne che all’estetica da pagine gialle accostano menti da necrologio. Donne brutte che incendiano le case da riposo, in quanto vecchie o nuove non cambia niente. Cambia solo il grado di inesistenza. Donne brutte come un acquazzone, che si presenta suscitando risa e poi finisce crescendo e portandosi poi via a guisa la vita di mezzo milione di persone. Tante sono le anime infettate nella ragione dalla loro esistenza, perché le donne brutte escono fuori all’occorrenza e non.

Si fanno vedere. Donne brutte davvero. Salgono sopra ogni frustrazione. Non capiscono, non reagiscono e poi ammattiscono. Fanno tutto da sole. Io sono brutta per definizione, e questo non mi suscita alcuna compassione. Non sono vittima come loro di una vita senza ragione. Loro che idolatrano la bellezza e spargono a giro i loro quintali, prossime case di vermi festanti.

donne brutte come la merdaCon gambe che non si contengono, non abbondanti, ma orripilanti simulacri di fantocci animati da un senso di mancata dignità, la stessa che articola la mandibola di chi non ce la fa ad esprimersi, cioè dei maschi o presunti tali con cui si accoppieranno senza pietà, credendo che il Signore non le ha abbandonate. Bestie lasciate pensare che donne brutte come loro possano andare in questo mondo. Broccati di grasso che non riescono ad afferrare la propria natura di antitesi del divino gusto.

Nessun dio od entità superiore vi lascerebbe calcare sotto il cielo. Più facile credere che l’immondo appartenga alla soluzione finale, al lavaggio totale del globo, come narrato nei testi su cui nessuno dei vostri occhi è mai scorso. A tratti intermittenti come la vostra intelligenza interrotta a singhiozzo, siete donne brutte rese ancora più sozze dall’ignoranza che andate manifestando.

donne brutte bruttissimeCredete di non poter essere giudicate. Credete che vi protegga lo Stato. Credete che siate persone rese invalide ma che godete di un privilegio regalato dal sangue di persone mai conosciute, che mai si sarebbero sacrificate per voi, mentre sognavano campi di sterminate bellezze adagiate su prati con fiori. E non certo le abiurazioni aberranti che voi siete diventate. Prima donne brutte poi celate da chili di trucco che non sapete dosare. Stomachevoli nemiche che non sanno andare d’accordo. Geni maledetti che si
accoppiano senza alcun ritegno. Fango infernale indegno.

venerdì 22 luglio 2016

Persone brutte

persone brutte
Il fango della Terra imbruttito
Il mondo non sanguina. I vegetali non si lamentano. Ed in mezzo a tutto questo silenzio, i latrati delle persone brutte sono la distorsione peggiore che rovina qualunque esistenza. Portano all’estinzione della pazienza. Perché sono tra noi? Perché respirano e consumano aria preziosa?

Io sono esperta di donne. E sono brutta. Essendo una ragazza sul precipizio della maturità adulta, quando ogni stupro mentale cessa di essere un reato su Facebook per intendersi, non posso che biasimare l’incessante creazione di cesso dopo cesso, frotte di individui riversate in fogne di posti ai margini, allagati dalla loro pressante inesistenza.

Smettete di allargare le vostre aspettative verso confini che non potete cogliere: ai vostri orizzonti vi aspettano solo altre persone brutte, cessi, orripilanti vomiti con gambe e menti plasmate da anni di disuso.

la donna piu brutta del mondo

La donna piu brutta del mondo


Vive di profumi più chimici della sua saliva mattutina. Si sveglia presto ed è già arcigna. Strizza la caffettiera perché non ne può fare a meno, dipendente sia di mente che di talento. Perché per non valere niente oggi bisogna essere un portento: il suicidio sempre nell’angolo peggiore della propria personalità, piatta e scivolosa quanto le sue scenate di pianto peggiori.

Finta come il nauseante odore che riesce ad emanare sotto effluvi del profumo abbondante. La donna più brutta del mondo vive e cresce in modo costante, tra lamentele e raffiche di piagnistei incessanti. Cesso di forma, dentro e fuori.

la donna più brutta del mondo
Ho condiviso troppe ore con due ragazze che si contendono il posto: Voglio andare al concerto dell’artista che puzzi quanto me! Io voglio andare a darmi fuoco perché l’altro sfigato monozigote non mi ha messaggiato! Ragazze andiamo a passare del tempo con le altre persone brutte del borgo così che possiamo sprecare l’esistenza insieme senza fare niente perché il nostro vocabolario è l’incarnazione dell’inesistenza fatta persona? Che ne dite, sono più grassa dentro se mangio o sono più grassa perché sono obesa e non faccio niente? Siete le persone brutte migliori di questo mondo ragazze! Anche se non vi conosco perché desidero vi prenda la peste.

Marcite. Anche se non sono sicura che potrete nutrire nulla con quella vostra esistenza inquinante e prodiga di ogni malefica stronzata inutile e malata. L’avervi addosso strisciate sui miei ricordi è come un tatuaggio in cui sono raccolte tutte le facce brutte di tutte le persone brutte che ho avuto la stramaledetta sfortuna di incontrare, registrate nell’atto di mugolare una qualche sequenza di vocali articolate nel più grande raduno di spreco baritonale del finto suono delle vostre voci arcuate sia protese verso false arcate da spicciole bagasce o da angiosperma facciale in cerca della vostra prossima vittima da chiamare amante con i vostri amici al bar, perché non avete soldi da spendere al pub, dove la vostra presenza non vale la dedizione del povero barista che deve pure incassare i soldi sporcati dalle vostre mani schifosamente insozzate di false speranze.
persone bruttissime
La donna piu brutta del mondo è un cesso ambulante, ma anche tra gli uomini ci sono candidati alla stessa posizione. Non lo sanno perché non lo possono sapere, e questo li avvicina molto più pericolosamente al podio. Molto più della solita idiota cresciuta per diventare la prossima carne da macello nel sistema malato che morirà per difendere.

giovedì 21 luglio 2016

Frasi stronze: frasi sulle persone inutili, anche su di te!

frasi stronze
Sei peggio di un aborto non pervenuto. Diciamoci la verità, io sono brutta e quindi ho il dono dell’onestà. Tu sei uno spreco che la metà non più utilizzabile ha inquinato già l’aria e lo spazio che occupi. Ti ronzi attorno perché sei così pieno di orgoglio da rivaleggiare pure con i cadaveri che ti stanno attorno.

Il tuo cervello si è spento, ed i tuoi ricordi sono abbastanza sprecati per essere associati ad una anima che ha fallito tutto: hai fallito ad esistere. Hai fallito nel darti un senso. Hai fallito nel realizzare il tuo fallimento totale. Sei più sbagliato di un errore volontario. Sei la summa di tutto ciò che tua madre e tuo padre hanno pensato essere l’epitome di una persona senza vocabolario. Ti meriti l’odio di chi è nato muto, di chi è nato sfregiato e marchiato.


Frasi su di te e quindi frasi stronze


Sei il ripudio di un essere inferiore. Ti stai soffermando perché non hai cognizione della maggior parte delle parole che uso, sei il terrore di ogni buon martire che nel passato si è incendiato sperando che tu non potessi nascere. Sei solo uno schifo viziato dalla tua stessa incapacità di realizzare che i tuoi fallimenti sono tuoi: smetti di gettare le colpe sugli altri, perché quello è il difetto che funziona sulle masse, solo per chi è stato più furbo e può apprezzare il vantaggio di essere più in alto sulla scala sociale di cui tu sei il rifiuto peggiore.

Credi, pensi, dici… parli come se queste tue parole nella tua bocca avessero senso, eppure puzzano più delle opere melodiche che vengono dal tuo didietro. Non hai alcun portamento: devi pensare ad una cosa alla volta, altrimenti il tuo cervello muore definitivamente sommerso nello sbocco di una creatura inferiore, la stessa che ti si rivela quando aggiusti il maglione d’inverno prima di uscire di casa. Nessuno ti vuole. Non sei degno di attenzione. Sei probabilmente uno di quelli che alimenteranno la percentuale di persone inutili che si saranno suicidate, e la sola sorpresa è tirare ad indovinare l’anno.

frasi sulle persone
Ci sono persone che non meritano frasi, ma per dire frasi sulle persone come te, serve meno tempo che descrivere la tua giornata. Sono frasi su persone inette, un tuo ritratto che si stacca già fatto. Come tutte le cose con cui hai avuto a che fare, dai vestiti al mangiare. Sei solo un gigantesco affare, un puzzle con i lati squadrati da buttare. Un corpo tardivamente giunto alla fornace crematoria. Sei una sola cosa: sei tu. Sei una maledizione per il genere uamno che non richiede di più dell’unico atto misericordioso necessario, quello di chi ti ha messo al mondo: un ammissione di pentimento, di scuse, di colpa.

Fa caldo

fa caldoIl calore mi fa sentire spossata ma non smussa l’odio verso le bambine che vanno a giro vestite come da foto. Ragazze che si credono attraenti o chissà cosa. Non lo dico perché sono brutta e non posso permettermi di andare a giro con quei pochi stracci che mostrano la carne. Non sono brutta a quel modo da non potermi permettere centimetri di coscia e spalle a go go.

Tutto quello che hanno queste bambine mal cresciute sono le facce da stampino di plastica. E non importa l’occasione: fa caldo e le vedi implodere sotto la loro coltre di malvagità mista a persuasione. Il calore che hanno in corpo loro è di altro tipo, non indotto dalla temperatura. È il calore che condanna il mondo alla propagazione di geni stupidi ed inutili. Sono il maleodore che si spande tra effluvi di profumo da quattro soldi. Povere in tutti i sensi. Mosche. Ami dal fetido umore.

Ondata di caldo


A me non interessa se la moda impone il colore blu o giallo. Queste sciocchezze sono per chi soffre la sete d’attenzione. Sono per le scempie che non trovano gioia nel collegare nuove parole a sinapsi funzionanti. Sono per le fumatrici adolescenti che si credono grandi.

Ma a me non interessa, perché in un modo che stressa la mente al solo stare ferma. Ho intenzione di uscire ed andare per parchi, per contemplare la feccia con cui agognano di accoppiarsi. Sono spossata non dalla loro mancanza di buonsenso, ma dalla loro esistenza. Immagino un mondo perfetto in cui le posso centrare con fionde caricate a proiettili di argento. Temerei infatti che tornassero anche dopo aver imposto loro in tal modo l’ultimo sacramento.

ondata di caldo
Il vero tormento è quando te le trovi incollate dietro, mentre te stai allegra a passeggiare accanto ai vetri delle vetrine. E senti le loro stupide vocine vuote: «Fa caldo! Ho sete! Questo gelato è troppo freddo!» Ma trovati una buca da riempire! Maledette zanzare succhia-vite delle povere vittime della vostra presenza inutile. Per il resto, basta, fa caldo abbastanza per aspettare la prossima ondata di caldo caldeggiando la mia personale crociata verso una politica più interessata ad estirpare le erbacce con le gambe. Serve un diserbante forte con queste qua.

mercoledì 20 luglio 2016

Ragazze brutte

ragazze brutte
Ci sono migliaia di ragazze brutte oggigiorno. A furia di inseguire l’ultimo trend della moda. A furia di scialacquarsi e diluirsi quel cervello sciroppato che già si ritrovano. Sono stomachevoli a dir poco. Ti lasciano dentro quell’amaro retrogusto di bruciato e scaduto. Ragazze brutte, ragazze da discount.

Quello che odio di più è l’insondabile malattia mentale talvolta definita ignoranza dei maschi riguardo le ragazze brutte ed i loro modi di fare. Se si svestono, le chiamano in tutti i modi malsani. Poi criticano i radicali di altre religioni, gli sfigati. Dovreste essere contenti che in una nazione in cui la donna non riesce ad emanciparsi perché non ci arriva che vi facciano vedere lembi di pelle che altrimenti non sareste nemmeno in grado di immaginare, nemmeno con una televisione che trasmette gente molto più che spogliata ed intenta a mostrarvi tutte le pose da zoo. Peggio delle bestie, le vostre menti sono schiacciate tra strati di densa idiozia malferma.

ragazza brutta
Foto di ragazze brutte


Ci sono sicuramente le ragazze che vanno oltre ed ostentano la propria stupidaggine. Una ragazza brutta è il concentrato di ogni errore delle trasmissioni genetiche, sociali ed interpersonali. Non sei una ragazza brutta finché non dai modo di dimostrare che sei oscenamente volgare non solo quando apri bocca ma soprattutto quando la chiudi, e quando scompari dalla circolazione. Solo allora il club delle ragazze brutte apre le sue porte per te, e ti invita a raggiungerle all’ultimo gradino dell’ordine sociale, insieme alle bestie affamate che da oggi cercheranno di averti come amante passeggera.

foto di ragazze brutteCi sono molto cose più brutte di una ragazza brutta che vive nel sobborgo della civiltà umana centrifugata da anni di grettezza metropolitana. Perché è nelle città che vedi il fallimento in ogni sua forma. In ogni sua degenerazione, non solo nelle ragazze brutte con una strana deflagrazione di colori in viso, con le labbra torturate e le sopracciglia sbrindellate.

Incubi a cielo aperto, che non si sa da quale cervello sono scappate. Una ragazza brutta è capace di andare oltre il tuo limite cerebrale. Ed io sono brutta, io posso arrivare a tentare di spiegare certe cose, ma non sono brutta quanto la gente si può aspettare, perché crescendo impari l’arte e la metti dove deve stare.

ragazze brutte brutte
Soprattutto quando si tratta di rivelare certe verità che i tuoi genitori non ti vogliono scoperchiare. E non lo fanno perché sei il segreto da negare, l’errore fatto anni fa ed ora da accantonare. La tua sola esistenza è una sorta di illusione integrale di cosa rappresenta il fallimento di una sequenza di generazioni, intente nell’atto di distillare un contratto verso per verso fino ad appiccicare la tua forma umana ad ogni miserabile ed imprecisabile dettaglio sbagliato.

Le ragazze brutte non meritano alcuna considerazione, e di questo la Società ne è certa. Lo vedi nelle certezze degli ipocriti che certe cose non le considerano e si sentono pure persone belle. Siete fango, e del genere peggiore: quello che non si può asciugare.

martedì 19 luglio 2016

Non riesco a studiare

non riesco a studiare
Ho appena aperto di nuovo quello squallido profilo sul social dei disperati in cerca di attenzioni ed incontri facili. Quello in cui le foto sono tutto quello che serve perché sai già che nessuno iscritto è capace di leggere, e se anche lo fosse, ti sentiresti solo peggio.

Controllo i messaggi, e ci sono i soliti cretini, i morti, le pozzanghere piene di mota e le loro scritte copiate ed incollate come se non riuscissero ad accorgersi che non troveranno mai nessuno più in basso di loro. Noi ragazze e donne che decidiamo di darvi spago è solo per compassione o perché siamo così annoiate che non c’è niente in televisione.

Non sembra che tu capisca come mi sento. Io non riesco a studiare. E a te neanche fa sbattere le palpebre. Perché non sai leggere nella mente degli altri, e non riesci neanche a capire quello che ti dico a voce.

Non riesco a studiare perché c’è un posto avanzato che non rimpiango, ma che lascia spazio a tutti i pensieri che vorrei riempissero la stanza. Le ciglia ricrescono anche dopo averle bruciate. Non si può vivere senza lavorare. Sono tutte bugie, e le persone hanno menti bacate dal disuso, troppo concentrate a non accorgersi che la loro vita è un disastro. Poi dicono che sono brutta e che è meglio un salasso, ma intanto ho anch’io la mia fetta di strascico di disperati senza futuro, senza destino e senza alcuna traccia di assenza di delirio.

Bevi vino? Ascolti musica? Malati incapaci di articolare parole. Bestie.

non ho voglia di far niente

Non ho voglia di fare niente


È vero. Ammetto di non aver voglia di studiare. E non riesco a studiare per diversi motivi: il migliore dei quali che mi sovviene è che non valgo la pena di ricordare neanche due righe di un riassunto breve tratto da pagine e pagine di informazioni sbattute e pressate come se fossero il rigurgito dei pensieri di uno qualunque di quei mentitori seriali online.

Io sto cadendo. Non ho mai fermato la discesa. Al contrario di chi non capisce, io non ho voglia di fare niente perché non valete alcuna pena. Nel mio futuro c’è solo la vostra assenza. Nel vostro tugurio, morirete di una morte lenta, già iniziata e che vivrete tutti. Pensa a me nei tuoi ultimi momenti. Scherzo, lo so che non pensi a niente. Sei troppo insofferente per accorgerti del vuoto inutile che sei diventato.

E con le altre ragazze è un disastro. Il mio limite si è quasi colmato. Fra poco sarà straripato, e farà vittime tra i miei pensieri, perché io non ho voglia di fare niente e sono brutta. Non c’è niente in questo mondo che rubi altro succo dalla linfa vitale che manca, e che ognuno di voi esseri inferiori osate succhiare sempre di più. Siete persone più false di un amicizia tra belle ragazze.

voglia di studiare

Voglia di studiare


Non odio le ragazze belle, ma visto che non riesco a studiare è bene ricordare che riesco ad analizzare molto meglio la natura di quelle pazze, squinternate malate ed accozzaglia di malsane abitudine inanellate in vestiti. Agghindate per battere ed essere battute, talvolta da mani, ma leggo negli articoli anche da mazze. Incapaci non solo di difendersi e denunciare, ma proprio di arrivarci.

Vittime. Vittime ovunque in ogni parte. Povere vacche. Peccato che non ti rendi conto di non meritare altro. Riempirai le pagine di altri testi, che mi toccherà studiare, e ti ricordo: io non riesco a studiare. Salva le tue lacrime per quando avrai capito che il tuo dolore è appena iniziato. Salva le tue lacrime e prova a prendere il posto di quell’essere inutile che ti riempie là sottopelle.

Io sono come una guerriera, ma non ho voglia di fare niente. Non ne vali la pena. I tradimenti e la gente oppressa. Meritate tutti solo di essere cancellati. Perdete tutto. Perdete le lacrime. Non capite cosa vi meritate. Sprecate solo tempo. Non avete niente di meglio da fare. Non siete annoiati, siete solo consapevoli del vuoto che avete sprecato. La vostra esistenza è solo uno strano spreco di atomi, valete poco e non deve stupirti che non arrivi ad usare la mente per intrattenerti in alcun modo. Sei una vittima? Lo sei davvero? Sei la la vittima di te stesso.

lunedì 18 luglio 2016

Mi ha lasciato

mi ha lasciato
Passa da me per passare la notte. Già lo sentivo incrinato, e per messaggio mandava scritte distorte, senza senso. Come suo solito d’altronde. Un omuncolo abbietto trovato per caso, e come lui ce ne sono a frotte. Incredibilmente a dirsi, mi ha lasciato prima che potessi scaricarlo come il rifiuto da nascondere che è.

Non mi stupisce, perché sono brutta abbastanza da vivere nel mondo reale, dove il biondo perfetto non ti chiede di ballare, né sullo sfondo di una qualche uscita si muovono con movenze e gesti per segnalare il loro interesse traballante. Questo è il mondo dove gli scarti galleggiano e dove la gente si crede pure importante.

la ragazza che hai lasciatoLa ragazza che hai lasciato


Non solo non vogliono ammettere che sei e sono cessi ambulanti, ma non vogliono nemmeno riconoscere che la propria esistenza è un errore non voluto da nessuno, e perciò scaricati nel corrispettivo delle fogne della Società. Mi ha lasciato per sport.

La tua ex ragazza ti stava usando. L’ex ragazza di tutti stava usando quell’essere inutile con cui stava. Seriamente, chi è tanto pieno di sé da non riuscire ad arrivare alla conclusione normale che si nasconde appena oltre mezzo passo tra il capire che tu non vali niente, e che chiunque, letteralmente, è meglio di te.

Il fatto che perdi interesse non appena sai che sono la tua ragazza. Uno schema ormai consolidato dal tuo spessore cerebrale che ti impedisce non solo di pensare ma anche di allietare in qualche modo l’esistenza altrui. Ero la tua ex ragazza sin dal primo giorno. Facevi comodo solo per la tua macchina e per gli altri vantaggi, come tutti gli altri che ti ronzano attorno. Sei come un ombra in un giorno assolato, che si non disdegna dopo ore di magra ed aver cercato e tentato altre strade, anche se l’unica ombra è di un cassonetto rivoltante. L’unica cosa che il convento passava.

mi ha lasciata e non mi cerca Mi ha lasciata e non mi cerca 


Godo dell’indifferenza altrui e riconosco quando un certo gioco salta. Non solo mi ha lasciata ma neanche mi cerca. E se per una donna l’orgoglio è sempre una tacca sopra il tacco dodici nel momento in cui sei uscita dalla sauna e dopo una sessione di trattamento emolliente ed esfoliante, l’affronto che me porge un esistenza inferiore che non solo mi ha lasciata e non mi cerca resta sempre qualcosa di imperdonabile.

La ragazza che hai lasciato è contenta di come tutto è andato tranne questo ultimo tratto. 

Ringrazio solo il fato che non ho dovuto rovinarmi i piani per la serata, perché la tua presenza era già d’impiastro. Tuttavia non sono perfetta, e capisco che anche nella tua inutilità persistente una delle crepe più noiose di tutte è che hai rotto ed incrinato lo stesso piano di esistenza, non solo ricordandomi che sono brutta e che quindi non merito nemmeno la parvenza di una vita normale, cosa che tu verme hai rifiutato a priori perché non ci arrivi a capire come funzionano le persone, ma mi tocca pure evitare di frequentare alcuni dei posti alle ore in cui so che potrei intercettare qualche persona normale a cui ora proprio non mi va di spiegare che ho dovuto frequentare un essere abietto solo perché quel giorno dovevo rimediare qualcuno che potessi portare al parco per portare a spasso il cane. 

 Lui non mi cerca e questa è l’unica benedizione. Torna nel nulla da cui hai tentato di uscire.

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