Ho appena aperto di nuovo quello
squallido profilo sul social dei disperati in cerca di attenzioni ed
incontri facili. Quello in cui le foto sono tutto quello che serve
perché sai già che nessuno iscritto è capace di leggere, e se
anche lo fosse, ti sentiresti solo peggio.
Controllo i messaggi, e ci sono i
soliti cretini, i morti, le pozzanghere piene di mota e le loro
scritte copiate ed incollate come se non riuscissero ad accorgersi
che non troveranno mai nessuno più in basso di loro. Noi ragazze e
donne che decidiamo di darvi spago è solo per compassione o perché
siamo così annoiate che non c’è niente in televisione.
Non sembra che tu capisca come mi
sento. Io non riesco a studiare. E a te neanche fa sbattere le
palpebre. Perché non sai leggere nella mente degli altri, e non
riesci neanche a capire quello che ti dico a voce.
Non riesco a
studiare perché c’è un posto avanzato che non rimpiango, ma che
lascia spazio a tutti i pensieri che vorrei riempissero la stanza. Le
ciglia ricrescono anche dopo averle bruciate. Non si può vivere
senza lavorare. Sono tutte bugie, e le persone hanno menti bacate dal
disuso, troppo concentrate a non accorgersi che la loro vita è un
disastro. Poi dicono che sono brutta e che è meglio un salasso, ma
intanto ho anch’io la mia fetta di strascico di disperati senza
futuro, senza destino e senza alcuna traccia di assenza di delirio.
Bevi vino? Ascolti musica? Malati
incapaci di articolare parole. Bestie.
Non ho voglia di fare niente
È vero. Ammetto di non aver voglia di
studiare. E non riesco a studiare per diversi motivi: il
migliore dei quali che mi sovviene è che non valgo la pena di
ricordare neanche due righe di un riassunto breve tratto da pagine e
pagine di informazioni sbattute e pressate come se fossero il
rigurgito dei pensieri di uno qualunque di quei mentitori seriali
online.
Io sto cadendo. Non
ho mai fermato la discesa. Al contrario di chi non capisce, io non
ho voglia di fare niente perché non valete alcuna pena. Nel mio
futuro c’è solo la vostra assenza. Nel vostro tugurio, morirete di
una morte lenta, già iniziata e che vivrete tutti. Pensa a me nei
tuoi ultimi momenti. Scherzo, lo so che non pensi a niente. Sei
troppo insofferente per accorgerti del vuoto inutile che sei
diventato.
E con le altre ragazze è un disastro.
Il mio limite si è quasi colmato. Fra poco sarà straripato, e farà
vittime tra i miei pensieri, perché io non ho voglia di fare niente
e sono brutta. Non c’è niente in questo mondo che rubi altro succo
dalla linfa vitale che manca, e che ognuno di voi esseri inferiori
osate succhiare sempre di più. Siete persone più false di un
amicizia tra belle ragazze.
Voglia di studiare
Non odio le ragazze belle, ma visto che
non riesco a studiare è bene ricordare che riesco ad analizzare
molto meglio la natura di quelle pazze, squinternate malate ed
accozzaglia di malsane abitudine inanellate in vestiti. Agghindate
per battere ed essere battute, talvolta da mani, ma leggo negli
articoli anche da mazze. Incapaci non solo di difendersi e
denunciare, ma proprio di arrivarci.
Vittime. Vittime ovunque in ogni parte.
Povere vacche. Peccato che non ti rendi conto di non meritare altro. Riempirai le
pagine di altri testi, che mi toccherà studiare, e ti ricordo: io
non riesco a studiare. Salva le tue lacrime per quando avrai capito
che il tuo dolore è appena iniziato. Salva le tue lacrime e prova a
prendere il posto di quell’essere inutile che ti riempie là
sottopelle.
Io sono come una guerriera, ma non ho
voglia di fare niente. Non ne vali la pena. I tradimenti e la gente
oppressa. Meritate tutti solo di essere cancellati. Perdete tutto. Perdete
le lacrime. Non capite cosa vi meritate. Sprecate solo tempo. Non avete niente di meglio da fare. Non siete annoiati, siete solo consapevoli del vuoto che avete sprecato. La vostra esistenza è solo uno strano spreco di atomi, valete poco e non deve stupirti che non arrivi ad usare la mente per intrattenerti in alcun modo. Sei una vittima? Lo sei davvero? Sei la la vittima di te stesso.
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