Non camminare via dal tuo sentiero. Se
è troppo tardi, c’è qualcosa di falso in quello sguardo fiero di
chi ha rinnegato se stessi ed abbandonato il mistero. Lo scopo della
vita che hai fallito era lo stesso che non hai deciso di indagare.
Hai solo fatto cadere quella maschera, quel sorriso insincero, solo
per scoprire che non hai la forza di continuare a dormire, perché da
quando ti svegli ti senti continuamente inghiottire nel mondo di
incubi che è la tua vita. E vedi il futuro svanire.

Cosa fare della mia vita?
Sei uno scherzo rovesciato dal dentro
verso l’esterno, ruggine sul marchingegno di pensieri abortiti.
Avevi il sogno tra le mani, e come creta hai deciso di rinnegare la
tua vita. Ora ti senti una persona a cui viene impedita ogni rima
nello scorrere della canzone vitale, liquida come la pece che ti
ottenebra la mente, ma già fredda ed ustionata da crisi di pianto.
Asciutte lacrime di una persona svampita.
Troppo debole. Infierisci sulla tua
ignoranza, e ci godi. E nel mezzo di una ammissione che nessuno vorrà
mai patire, si dovrebbe forse sentirti sfuggire tra le labbra la
criminale risata che è la dichiarazione del non so cosa fare della
mia vita? È questo quello che sembra, perché è quello che è.
Sembra paura, eppure scegli lebbra per
rinsavire. E tra tutti i trucchi, la tua abiura è solo lo scomparire
della tua maschera. Abbiamo bisogno di te? Sembra forse troppo tardi
per innalzarci? Toccheremo il cielo e tu non ci sarai. I nostri
spiriti non si sono mai macchiati del tuo appassire. Sei il rigetto
di ogni grande avvenire. Io mi esalto come vincitrice. Mai più dovrò
sentire l’alone di quelle meraviglie corrotte, carne putrefatta dal
dire non so cosa fare della mia vita.
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