Essere una brutta
ragazza è dura. Nessuno mi capisce perché tutti sono presi dal loro
mondo in cui tutto va a posto. Hanno un lavoro, hanno un gruppo di
amici con cui intrattenere false relazioni di sopportazione, si
gongolano in famiglie dove ogni anno fanno il cenone del compleanno.
Io sono onesta e non temo la solitudine, per questo non ho
voglia di fare niente.
Specialmente con questa gente dalla
personalità avvilente, sempre pronte a non ascoltare, e dire tutto
per dire niente. Scuse viventi. Io che vorrei sentirmi connessa con
persone intelligenti. Nessuno
mi capisce: il mio desiderio di esistenza
vale meno di niente.
Non ho voglia di
fare niente
Ho patito la fame, la sete e la
deficienza di beni di prima necessità. Ho patito il dolore, superato
più di un errore umano con dignità ed ho cercato di essere
persuadente. Ma sono brutta e la gente è quindi assente. Ho visto
deficienti belli e gaudenti venire premiati per essere scemi
provetti. Bellezza che sovrasta le menti dei malati esercenti di
validazioni mai da me richiesti. E nessuno mi capisce: non ho voglia
di fare niente per questi aborti impazienti di annebbiare le voci
senzienti delle proprie coscienze.
Autolesionisti irriverenti. Non so che
fare con persone così inutili ed incerte. Scarti di rifiuti
selezionati in diversi formati, dal grasso al poco più che
esistente. Fili di suoni interrotti, spessi come il valore di cui
sono formati. Non c’è niente da fare. Questa gente non si può
salvare e non deve essere salvata.
Pronti a scioccarsi davanti agli
schermi. Finti come i loro modi di fare. Stolti come la corruzione
che vanno ad incoraggiare. Persecutori come i reati che fanno
protrarre con il loro silenzio da malaffare. Codardi senza spina
dorsale. Bestie, qualche gradino sotto la definizione di animale. Non
so che fare con questa gente. Nessuno mi capisce: spiegare che non
valgono niente è di per sé impossibile.
Nessuno mi capisce
A differenza dei vari sfigati che
abitano questo mondo, reclamo il giusto peso del fecondo vernacolo
italiano: sono stanca di veder infangare persino le parole “nessuno
mi capisce.” Ci sono sfigati che andrebbero fatti a strisce solo
per la loro triste debolezza. Esseri inferiori che si arrendono per
via dei propri dolori che sono le loro cervella.
Ci sono troppi che meritano povertà,
stenti e che venga loro divelta la possibilità della vita da
pezzenti perdenti che stanno vivendo. Bestie incapaci di rendersi
conto di qualcosa come i diritti. Detriti senza voglia di leggere,
legna da ardere con linfa secca. Le loro parole meritano la deriva,
ma poiché alcuni sono belli, fanno accorrere i dementi pronti ad
accudirli, spesso i parenti troppo stupidi per evitare di servirli.
Selezioni naturali con geni dai difetti irrecuperabilmente infetti.
Se sei uno di questi, dovresti sparire. Bastam non ho voglia di fare niente per questa gente.
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