sono brutta: La morte non è niente

martedì 9 agosto 2016

La morte non è niente

la morte non è niente
Io sono brutta e la vita fa schifo. Ma la morte non è niente in confronto. La morte è qualcosa che lascio ai perdenti che non sanno niente della vita. E diciamoci la verità, di perdenti siete in tanti. Dalla ragazza che si crede furba e resta incinta, costretta a giustificare ogni sua azione finché campa, al ragazzo che pensa di essere intelligente e meglio degli altri e così finisce solo e senza vita sociale, più misero della propria ignoranza.

Se ci fosse un modo per stabilire l’inutilità delle persone. Se ci fosse, allora sì che tutti capirebbero che la morte non è niente. Ho conosciuto persone così fuori di testa che non credono in dio o nessun aldilà ma temono la morte ed hanno paura di scomparire nel nulla. Ma allora? Ma cosa pensi a fare? Sei illogica come persona e non meriti alcuna attenzione. Sei l’errore che vuoi essere. Smetti di tormentare l’esistenza.

La morte non è niente, ma vale più o meno di te?


non è mai troppo tardi
Ho capito che la morte non è niente quando avevo dodici anni. Stavo frequentando un campo estivo, o forse era un camping dove avevamo parcheggiato un mezzo tipo furgoncino o roulette, non ricordo. Mi ricordo il mare. Mi ricordo le persone che dicevano criticamente di aver caldo. Strano in estate, vero?

Da piccola non avevo proprio voglia di abbassarmi al livello degli altri, ma non perché non mi ci trovassi. Sapevo che gli altri erano dementi abituati ad una vita di agio, ma ho sempre pensato ottimisticamente: forse se la meritavano quella vita. Forse avevano lavorato o fatto del bene alla Società. Certo, non ragionavo in questi termini, ma credevo fosse una qualche sorta di ricompensa.

Però, il sole non veniva apprezzato. La sabbia bruciava, e non incantava. Il tempo libero veniva chiamato noia. I ragazzini erano più selettivi nelle proprie amicizie del più romanzato scenario da commedia italiana stupida dove ci sono bulletti e vittime. Perché mai voler far parte di quel triste ed ingrato teatrino del dolore? Gente che merita le fiamme infernali, se mai esistano.

Comprendendo che la mia solitudine sarebbe stata probabilmente lunga, anche se avevo sempre qualcuno attorno, mi sentivo sola nella folla. Immagino che altri possano relazionarsi, ma a voi dico desistete. Siete probabilmente troppo idioti e non è un gioco di “credersi intelligenti e meglio degli altri.” Voi non sapete cosa si provi a sapere di essere meglio degli altri.

Chiunque non arriva a comprendere la differenza tra l’essere irritato da chi si crede superiori salvo per giudicarli con superbia è a chi mi riferisco prima di tutto. A voi inutili che non fate mai nulla senza un ritorno. A voi bestie che siete piaghe per il mondo. Voi che siete ombre e nuvole su un paesaggio splendente. Rutti durante le feste.

la morte non è
Pensare alla morte fu cosa mi riempiva le giornate. Ma non come fanno i falliti e le fallite che pensano al suicidio. No, la morte è altro. La morte è un processo. Cosa si prova? Cosa significa? Cosa c’è dopo: si può sapere? Queste erano le domande a cui cercavo di trovare qualche risposta guardando a cosa ne pensavano altri. Al tempo, care bestioline, non esisteva ancora la banda larga ed internet. Voi potete essere scemi, ma quelli che c’erano prima erano meno scemi di voi e più umili. Non potete capire, ma ci si poteva ancora parlare. Non come voi spazzatura.

La benedizione della rete internet è solo per persone che la apprezzano. Per chi apporta valore al mondo. Non gente come te probabilmente. Non per chi non capisce che la morte non è niente perché ha paura persino di scoprire i limiti della mente e del pensiero umano. Ti fa male pensare, vero? Ti fa venire il mal di testa, giusto? Tu non sei una creatura capace di usare quel cervello senza finire con il complicarti la vita anziché migliorartela? Siamo sinceri. È un’altra di quelle qualità che con la boriosità dell’ignoranza fomentata in rete la gente ha appreso e con cui si fa scudo. Ed è uno di quei motivi per cui non capite che la morte non è niente. Il dolore è ciò che temete, bestie.

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